Capitolo esperimenti, la mia prima Chiffon Cake

Sabato scorso avevo invitato delle amiche a cena e, forse ispirata da una brevissima toccata e fuga a New York, ho deciso di buttarmi su una torta nuova (per me) e molto, molto americana: la Chiffon Cake.

Subito alcune precisazioni.

1. Serve lo stampo giusto, che io ho trovato senza difficoltà al supermercato. Controllate la forza dell’abitudine e ricordate di non imburrarlo, non infarinarlo e non mettere carta forno!

2. Solitamente io amo le torte più “spesse”, stile prima colazione o della nonna. Devo però dire che anche questa torta mi è piaciuta e sicuramente la rifarò! Dopo una cena a base di lasagne e formaggi (ahi) si è rivelata abbastanza leggera, in tutti i sensi. Vi accorgerete già tagliandola che la consistenza è spumosa e quasi impalpabile. Va beh, poi io io l’ho servita con della crema pasticcera giusto per mantenerla leggera! Almeno posso dire che la crema era rigorosamente a fianco, anche se qualche volta proverò a farcirla (magari anche con del cioccolato).

Prima di arrivare alla ricetta, facilissima, non fatevi ingannare a fine cottura dall’umido che vedrete all’interno del cono: io ero convinta non fosse cotta quindi (a un’ora dall’arrivo delle mie ospiti) ho improvvisato il fondente al cioccolato di qualche giorno fa 🙂 Poco male perchè nulla è stato buttato, ovviamente, però assicuro che la chiffon cake era cotta alla perfezione.

Visto che si avvicinano le feste e sicuramente avrete qualche cena pre-natalizia con amici e parenti, secondo me questo potrebbe essere il dolce perfetto, quindi buon divertimento nella preparazione e ricordate che le diete partono sempre da gennaio!

Essendo la mia prima volta e sapendo che è una torta particolare, mi sono ispirata alla ricetta trovata sul Cucchiaio d’Argento, che è da sempre un compagno in cucina.

Ingredienti

  • 6 uova (la ricetta diceva 6 tuorli e 7 albumi, ho preso una libertà)
  • 225 gr farina 00
  • 300 gr zucchero
  • lievito per dolci
  • sale
  • 120 ml olio di semi
  • bacca di vaniglia (o vanillina)
  • scorza di 1 limone
  • 1/2 cucchiaino cremor tartaro
  • 180 ml acqua
  • zucchero a velo

Adesso che avete tutti gli ingredienti pronti, un consiglio.

Se avete, come quasi tutte noi, una sola planetaria (magari averne due!!) utilizzatala solo per montare gli albumi…io non ho ne’ forza ne’ resistenza per farlo mano! Lo dico ora per chi, come me, avesse la brutta abitudine di non leggere tutta la ricetta prima.

Ok, armiamoci di una ciotola molto capiente e partiamo.

Come prima cosa uniamo farina, lievito, 175 gr di zucchero (50 verrano usati poi), un pizzico di sale, la scorza di limone grattuggiata e la vanillina (o i semi di vaniglia se avete in casa la bacca). Aggiungiamo olio, acqua e tuorli e amalgamiamo il composto.

Ora passiamo alla planeteria: versiamo solo gli albumi e montiamoli a neve ben ferma, poi aggiungiamo il cremor tartaro e i 50 grammi di zucchero, montiamo ancora e abbiamo finito.

Ora possiamo unire i due composti, molto delicatamente, e versare il tutto nello stampo che, ripeto, non richiede ne’ burro ne’ farina ne’ carta forno.

Inforniamo nella parte bassa del forno per 60 minuti a 170 gradi (i primi 15′ osiamo pure 180, poi abbassiamo, vecchi trucchi della nonna).

Una volta sfornata, capovolgiamo lo stampo su un ripiano (che non si rovini). Lasciate raffreddare così, la torta scenderà da sola.

Se volete stare leggere, spolverate di zucchero a velo e servite. Se volete dare più sostanza sbizzaritevi con qualche crema, anche se la torta è già buonissima “al naturale”!

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